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Contributo Conai: chi deve pagare e come si calcola

Le aziende che producono o utilizzano imballaggi per i propri prodotti devono far fronte al contributo Conai, un'imposta istituita per sovvenzionare le operazioni di riciclo e recupero dei materiali di confezionamento. Leggi nell'articolo di che cosa si tratta e come gestire la dichiarazione.

Più che mai oggi è indispensabile dare il proprio piccolo grande aiuto alla lotta contro il cambiamento climatico: le imprese lo fanno anche attraverso il contributo Conai.

Chi deve pagare e come si calcola l’importo corretto sono le due domande cui risponde questo articolo.

In più, qui raccontiamo di un’app per il software gestionale aziendale Microsoft Dynamics Business Central 365 che semplifica dichiarazione e assolvimento dell’imposta.

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Conai, Consorzio nazionale imballaggi

Prima di chiarire che cos’è il contributo che ne prende il nome, bisogna spiegare che cos’è il Conai e qual è la sua importanza nel contesto italiano.

Il Conai è un ente privato che svolge le sue attività senza scopo di lucro nel settore dei materiali usati per confezionare prodotti, materie prime e semilavorati.

Il suo nome esteso è “Consorzio nazionale imballaggi”, da cui deriva l’acronimo “Conai”.

È stato fondato nel 1997 a seguito del Decreto Ronchi e attualmente vi aderiscono circa un milione di imprese, tra produttori e utilizzatori di imballaggi.

La collaborazione tra il Conai e i Comuni

Secondo le modalità indicate nell’Accordo quadro specifico, l’operato del Conai si realizza attraverso la collaborazione con l’Anci, cioè l’Associazione nazionale comuni italiani.

Infatti, le attività del Consorzio nazionale imballaggi sono rilevanti per tutto il territorio italiano nel far fronte alla necessità di finanziare le operazioni di riciclo.

Sulla base dell’art. 224 del D.Lgs. 152/2006, il Conai organizza e garantisce l’interconnessione di operazioni e processi dei sette consorzi deputati al ritiro di rifiuti derivati da imballaggi di materiali diversi:

  • acciaio (Ricrea);
  • alluminio (CiAl);
  • carta e cartone (Comieco);
  • legno (Rilegno);
  • plastica (Corepla);
  • vetro (CoReVe);
  • plastica biodegradabile e compostabile (Biorepack).

Che cos’è il contributo Conai

Il contributo Conai è una tassa istituita per finanziare le operazioni di riciclo, recupero e raccolta differenziata degli imballaggi utilizzati nel settore industriale e da altre attività commerciali.

L’introduzione dell’imposta ha l’obiettivo di incoraggiare la produzione e l’uso di materiali di confezionamento ecologici e riciclabili.

Così gli importi si differenziano in base alle caratteristiche dei materiali sul piano dell’impatto ambientale: il costo da sostenere è proporzionale alla complessità delle operazioni di riciclo di un dato tipo di confezionamento.

In altre parole, tante più sono le risorse necessarie per limitare le esternalità negative di un determinato materiale di confezionamento, tanto più la dichiarazione Conai sarà costosa.

Incentivi e normativa

Esistono incentivi che riducono la spesa per le imprese nel caso di produzione e uso di imballaggi riciclabili che si caratterizzano per il ciclo di vita virtuoso a basso impatto ambientale.

La differenziazione contributiva è stata introdotta nel 2018 per i materiali da imballo in plastica e nel 2019 per le confezioni di carta e cartone.

La normativa di riferimento è presente negli artt. 217 – 226 del D. Lgs. n. 152/2006, dove sono anche elencati i soggetti che devono iscriversi al Conai e pagare l’imposta.

Chi deve pagare il contributo Conai

Le aziende che devono iscriversi al Conai e pagare il contributo sono sia le produttrici di materiali di imballaggio sia quelle che ne fanno uso o lo distribuiscono.

In particolare, quindi, devono far fronte all’imposta ambientale le aziende che:

  • producono imballaggi per distribuire e vendere prodotti;
  • importano materiali o semilavorati per fabbricare imballaggi;
  • producono semilavorati che servono a realizzare materiali di imballaggio;
  • importano e rivendono imballaggi vuoti.

Tra le imprese che hanno l’obbligo di iscrizione al Conai perché utilizzatrici di materiali da imballo ci sono anche:

  • quelle che comprano e usano imballaggi vuoti;
  • quelle che fanno importazione di merci confezionate;
  • tutti i commercianti al dettaglio, all’ingrosso, di prodotti alimentari e non, insieme con esercizi commerciali come bar, pizzerie e ristoranti.

Non devono pagare il contributo Conai gli utilizzatori finali

Sono escluse dall’onere della dichiarazione Conai le aziende annoverate tra gli utenti finali dei materiali di imballaggio.

Che cosa significa?

Significa che, se un’impresa acquista imballi per il proprio consumo interno senza poi rivederli o distribuirli, non è tenuta ad assolvere l’imposta per il Conai.

Il contributo Conai in fattura: aspetti fiscali

Il contributo Conai fa parte dell’imponibile IVA e deve essere inserito in fattura con ogni informazione necessaria al calcolo dell’importo.

Dal punto di vista fiscale, infatti, è da considerarsi come corrispettivo di una prestazione accessoria sulla base delle indicazioni negli articoli 12 e 13 del Dpr 633/1972.

Come si calcola il contributo Conai

Il contributo Conai dipende dal tipo di materiale di imballaggio prodotto o utilizzato, dalla quantità e dal peso complessivo.

Gli importi di riferimento sono stabiliti per tonnellata di materiale ed è compito di ciascuna impresa far il calcolo preciso della somma da versare.

Non in tutti casi, però, è possibile risalire facilmente al peso degli imballi in tonnellate.

Per ovviare all’impasse, è necessario introdurre nella fattura un secondo valore separando le informazioni in due righe distinte, indicando il riferimento al contributo ambientale.

Se il materiale degli imballaggi è sempre lo stesso, nella fattura è sufficiente inserire un’unica voce.

Al contrario, servono diverse voci separate per materiali d’imballaggio diversi, una voce per ciascun materiale.

Nell’eventualità di imballaggi compositi l’importo della dichiarazione Conai è calcolato considerando il materiale preponderante.

Per le confezioni multi-materiale il contributo si ottiene dalle percentuali dei vari componenti.

L’app di Dynamics Consult per le dichiarazioni Conai

I consulenti e gli specialisti di Dynamics Consult hanno realizzato un’app specifica per far fronte alle dichiarazioni Conai utilizzano il gestionale Microsoft.

Grazie a questa nuova integrazione e a Dynamics Business Central 365, il contributo ambientale si inserisce facilmente nella contabilità e nei processi amministrativi.

La gestione delle imposte dovute al Conai diventa semplice, automatizzata e trasparente.

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